Sunday, 8 March 2015

Sanità, posto ai precari

Sanità, posto ai precari

La metà dei posti vacanti nel Servizio sanitario nazionale andrà ai precari. Con un Dpcm appena firmato, il ministro della salute Beatrice Lorenzin tenta di stabilizzare una parte degli oltre 32 mila precari che da anni affollano le strutture ospedaliere. Certo il provvedimento, che aspetta solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, non riuscirà per ora a salvarli tutti, ma rappresenta comunque una decisa boccata di ossigeno per le aziende con gli organici ormai ridotti all'osso dal blocco del turnover. Il testo che dà attuazione a quanto disposto dal decreto legge n. 101/13 «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni» (poi convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125) prevede la possibilità di avviare procedure concorsuali riservate appunto al personale precario degli enti del Ssn, che dovranno essere espletate (dopo la modifica delle regioni) entro il 2018 e non più entro il 2016, e saranno consentite in misura non superiore al 50% delle risorse finanziarie disponibili per assunzioni a tempo indeterminato. Il tutto con una clausola ben precisa: potranno accedere alla stabilizzazione i precari che abbiano prestato un servizio effettivo di almeno tre anni nel quinquennio precedente. Secondo i numeri del conto annuale della Ragioneria si tratta di 32 mila 235 soggetti in totale, di cui 7.400 medici e la restante parte composta da personale dirigente e non per lo più infermieristico. La maggior parte di loro, circa 27 mila lavora con contratto a tempo determinato, mentre poco più di 4 mila soggetti sono lavoratori interinali. A questi vanno poi aggiunti i precari «a gettone» pagati a singola prestazione che però non rientrano in queste stime. In particolare, spiega la nota dello stesso ministero, per quel che riguarda l'ambito di applicazione del decreto, le procedure previste sono riservate al personale del comparto sanità e a quello appartenente all'area della dirigenza medica e del ruolo sanitario degli enti del Ssn. Il Dpcm disciplina anche le procedure di reclutamento speciale per lavori socialmente utili (Lsu) e per lavori di pubblica utilità (Lpu) e la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato che si programma di stabilizzare

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