Infermieri, professionisti di ripiego
Gli infermieri, professionisti non liberi. Nell'immaginario sono per lo più dipendenti pubblici, e il rapporto Censis «Infermieri e nuova sanità: opportunità occupazionali e di upgrading. Le prestazioni infermieristiche nella domanda di assistenza sul territorio», elaborato per la Federazione dei Collegi Ipasvi e presentata ieri in occasione del XVII Congresso nazionale di categoria, non fa che confermare questa teoria: in tutto a oggi sono circa 36 mila su un totale di oltre 426 mila gli infermieri iscritti alla Federazione Ipasvi, quelli cioè che risultano contribuenti dell'Ente previdenziale della categoria (Enpapi). Così pochi, denuncia il rapporto, che si fatica a trovarli sul territorio: secondo i numeri il 17,6% dei cittadini ha dichiarato di doversi arrangiare con altri soggetti perché «gli infermieri non possono coprire orari lunghi nelle abitazioni» e il 10,1% perché «non ci sono abbastanza infermieri che vanno a domicilio». L'attività libero professionale è, infatti, considerata ancora dagli infermieri «una seconda istanza», se non addirittura un ripiego. Così, in attesa di sbocchi migliori, tanti si collocano in posizione subordinata e di debolezza nell'ambito delle prestazioni sul territorio, o accettando, dice la ricerca, collocazioni a basso reddito nelle strutture di intermediazione, dalle cooperative alle agenzie di intermediazione.
Non è un caso quindi che secondo i parametri internazionali la carenza di infermieri in Italia sarebbe addirittura di circa 60 mila unità, e in base ai modelli di organizzazione dei servizi di oltre 35 mila. Una carenza che però rischia di aumentare ed essere determinante per i servizi di assistenza se si darà sviluppo maggiore alla sanità territoriale come prevede l'ultimo Patto per la salute. In pratica, come denunciato più volte dall'Ipasvi, sul territorio serviranno molti più infermieri degli attuali e senza un aumento degli organici si genereranno ulteriori vuoti sia nei luoghi di ricovero sia sul territorio e nell'assistenza domiciliare.