Sunday 8 March 2015

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Ricerca, a fine anno i bonus alle assunzioni



Ricerca, a fine anno i bonus alle assunzioni

Doppia proroga per i contributi economici sulle assunzioni. Slittano, infatti, al 31 maggio e al 31 dicembre 2015, rispettivamente, i termini (entrambi scaduti il 28 febbraio 2015) per presentare le richieste dei benefici sulle assunzioni di dottori di ricerca e su quelle di giovani con contratto [...]       

Integrativa, in pensione prima



Integrativa, in pensione prima

Dimezzati i tempi di prepensionamento presso i fondi pensione. Se si perde il lavoro, infatti, si potrà chiedere e ottenere la pensione integrativa dieci anni prima di quella pubblica. A stabilirlo è l'art. 15 del ddl sulla concorrenza che, modificando il dlgs n. 252/2005 (riforma [...]       

Sanità, posto ai precari

Sanità, posto ai precari

La metà dei posti vacanti nel Servizio sanitario nazionale andrà ai precari. Con un Dpcm appena firmato, il ministro della salute Beatrice Lorenzin tenta di stabilizzare una parte degli oltre 32 mila precari che da anni affollano le strutture ospedaliere. Certo il provvedimento, che aspetta solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, non riuscirà per ora a salvarli tutti, ma rappresenta comunque una decisa boccata di ossigeno per le aziende con gli organici ormai ridotti all'osso dal blocco del turnover. Il testo che dà attuazione a quanto disposto dal decreto legge n. 101/13 «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni» (poi convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013 n. 125) prevede la possibilità di avviare procedure concorsuali riservate appunto al personale precario degli enti del Ssn, che dovranno essere espletate (dopo la modifica delle regioni) entro il 2018 e non più entro il 2016, e saranno consentite in misura non superiore al 50% delle risorse finanziarie disponibili per assunzioni a tempo indeterminato. Il tutto con una clausola ben precisa: potranno accedere alla stabilizzazione i precari che abbiano prestato un servizio effettivo di almeno tre anni nel quinquennio precedente. Secondo i numeri del conto annuale della Ragioneria si tratta di 32 mila 235 soggetti in totale, di cui 7.400 medici e la restante parte composta da personale dirigente e non per lo più infermieristico. La maggior parte di loro, circa 27 mila lavora con contratto a tempo determinato, mentre poco più di 4 mila soggetti sono lavoratori interinali. A questi vanno poi aggiunti i precari «a gettone» pagati a singola prestazione che però non rientrano in queste stime. In particolare, spiega la nota dello stesso ministero, per quel che riguarda l'ambito di applicazione del decreto, le procedure previste sono riservate al personale del comparto sanità e a quello appartenente all'area della dirigenza medica e del ruolo sanitario degli enti del Ssn. Il Dpcm disciplina anche le procedure di reclutamento speciale per lavori socialmente utili (Lsu) e per lavori di pubblica utilità (Lpu) e la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato che si programma di stabilizzare

Architetto, meglio studio singolo



Architetto, meglio studio singolo


Rappresentano quasi il 30% degli oltre 567 mila architetti europei e circa la metà lavora in forma singola, alla faccia dell'associazionismo e della multidisciplinarietà della professione. In compenso però gli architetti italiani reggono alla crisi e si accaparrano il 4° posto del mercato europeo delle costruzioni. A conti fatti, secondo la quarta edizione dello studio di settore commissionato dal Consiglio d'Europa degli architetti, questa professione è in crescita, flessibile e internazionale. Mentre il contesto economico continua a essere difficile, lo studio rivela infatti tendenze e scenari incoraggianti. In generale la ricerca conferma che quella dell'architetto è una professione in crescita: il numero dei professionisti in Europa ammonta a 567mila unità (+6% dal 2012) con una percentuale significativa pari al 27% di architetti italiani, arrivati ormai a quota 153 mila. L'architettura, dice ancora l'indagine, è anche una professione flessibile, tanto che in risposta a licenziamenti o mancate assunzioni, gli architetti hanno aperto un loro studio privato. L'indagine segnala che il numero di studi di persone singole sia aumentato di circa il 22% dal 2012 e in questo senso l'Italia detiene (quasi) il primato. Il 47% dei professionisti italiani, infatti, esercita la professione in forma singola, preceduti negli stati della Ue solo dai colleghi austriaci (72%) e greci (51%). Ma di cosa si occupano prevalentemente gli architetti? In Italia con la crisi dell'edilizia solo il 25% si occupa di nuove costruzioni mentre la restante parte si dedica alle ristrutturazioni.

Infermieri, professionisti di ripiego


Infermieri, professionisti di ripiego  


Gli infermieri, professionisti non liberi. Nell'immaginario sono per lo più dipendenti pubblici, e il rapporto Censis «Infermieri e nuova sanità: opportunità occupazionali e di upgrading. Le prestazioni infermieristiche nella domanda di assistenza sul territorio», elaborato per la Federazione dei Collegi Ipasvi e presentata ieri in occasione del XVII Congresso nazionale di categoria, non fa che confermare questa teoria: in tutto a oggi sono circa 36 mila su un totale di oltre 426 mila gli infermieri iscritti alla Federazione Ipasvi, quelli cioè che risultano contribuenti dell'Ente previdenziale della categoria (Enpapi). Così pochi, denuncia il rapporto, che si fatica a trovarli sul territorio: secondo i numeri il 17,6% dei cittadini ha dichiarato di doversi arrangiare con altri soggetti perché «gli infermieri non possono coprire orari lunghi nelle abitazioni» e il 10,1% perché «non ci sono abbastanza infermieri che vanno a domicilio». L'attività libero professionale è, infatti, considerata ancora dagli infermieri «una seconda istanza», se non addirittura un ripiego. Così, in attesa di sbocchi migliori, tanti si collocano in posizione subordinata e di debolezza nell'ambito delle prestazioni sul territorio, o accettando, dice la ricerca, collocazioni a basso reddito nelle strutture di intermediazione, dalle cooperative alle agenzie di intermediazione.
Non è un caso quindi che secondo i parametri internazionali la carenza di infermieri in Italia sarebbe addirittura di circa 60 mila unità, e in base ai modelli di organizzazione dei servizi di oltre 35 mila. Una carenza che però rischia di aumentare ed essere determinante per i servizi di assistenza se si darà sviluppo maggiore alla sanità territoriale come prevede l'ultimo Patto per la salute. In pratica, come denunciato più volte dall'Ipasvi, sul territorio serviranno molti più infermieri degli attuali e senza un aumento degli organici si genereranno ulteriori vuoti sia nei luoghi di ricovero sia sul territorio e nell'assistenza domiciliare.

Primo Piano: Come l'alieno sceso dall'ufo ........

Primo Keyboard: Come l'alieno sceso dall'ufo di Ennio Flaiano anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha davvero l'aria di chi arriva da un'altra galassia.
 
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